Fenile e la Valle di Pescegallo

Si raggiunge percorrendo la strada provinciale n° 7 che da Morbegno sale lungo il versante occidentale della Valgerola, attraversando diversi paesi: Sacco, Rasura, Pedesina, Gerola Alta e Fenile (km17) che prima del nuovo insediamento nella piana di Fenile (li curnasci) e di Pescegallo era l’ultimo centro abitato della vallata.

La provinciale termina a Fenile, da lì prosegue come strada comunale sino a raggiungere la stazione sciistica FU-PES di Pescegallo m. 1454, crocevia di sentieri ben segnalati per i vari itinerari escursionistici nell’ampia testata della Valle del Bitto di Gerola, ricca di flora, fauna e laghetti alpini di origine glaciale, dall’intenso colore azzurro sembrano dei frammenti di cielo incastonati fra le vette.

Percorrendo la provinciale per Pescegallo, all’altezza del 3° tornante (partendo da Gerola), e prendendo a sinistra il sentiero ben indicato ci si porta in quota sulla dorsale del monte Motta (la Mota) m.1971; passando nei pressi della pozza del “Pantano”, luogo assai caratteristico faunisticamente.

Dalla Motta il sentiero segue quasi interamente la dorsale che fa da spartiacque con la valle di Bomino, e raggiunge il lago di Pescegallo m. 1865, dove prendendo a sinistra, un ripido, ma ben percorribile sentiero, si raggiunge la bocchetta del Forcellino m. 2050, il laghetto di Bomino e il passo del Verrobbio m. 2026, dove sono visibili i resti delle fortificazioni, ancora ben conservate risalenti alla guerra 1915-18 e facenti parte della storica “Linea Cadorna”.

Proseguendo si può raggiungere il passo S. Marco m. 1992 importante ai tempi perché metteva in comunicazione Venezia, la “Serenissima”, con la Valtellina ed i Grigioni attraverso la via Priula costruita nel 1592-1593 dal podestà di Bergamo Alvise Priuli.

Dal Forcellino si può scorgere l’intera corona di cime che fanno da spartiacque fra la valle di Pescegallo e la bergamasca (val Brembana): il pizzo della Nebbia m. 2243, (in questa zona sono ancora ben visibili dei forni fusori che servivano per la lavorazione del minerale dal quale si ricavava il ferro, il luogo è ancora chiamato dai valligiani “li fereri”), monte di Ponteranica m. 2378, cima di Pescegallo m. 2372, monte Valletto m. 2371, Munt de Sura m. 2269, per arrivare al passo di Salmurano m. 2017 e risalire poi sul terrazzo del caratteristico lago Piazzotti m. 2224, dove si trova il rifugio Cesare Benigni.

Da qui più a destra su una cresta rocciosa denominata la Rocca, che fa da spartiacque tra il Pianone di Pescegallo e la Val Tronella si innalzano i famosi Denti della Vecchia m. 2125, sui quali è stata realizzata una palestra di arrampicata sportiva con diverse vie attrezzate secondo metodi moderni.

Sulla sinistra si intravvede l’inconfondibile Pizzo Mezzaluna m. 2373 ed il gruppo dei Torrioni di Piich m.2311 che si innalzano su una dorsale rocciosa che divide la Val Tronella dalla Valle di Trona.

Fenile

Anticamente l’unico centro abitato della valle di Pescegallo era Fenile che a quei tempi era chiamato anche “Colondello di Fenile”.

Gli abitanti pare che provenissero dalla Val Brembana e Valsassina, facilitati dalle agevoli bocchette di Salmurano e di Trona.

In gran parte erano contadini, lo stanno a dimostrare le numerose stalle circondate da ampi prati, le strette strade e le case addossate le une alle altre per non intaccare la preziosa area coltivabile strappata ai boschi con tanto sudore, ed anche per avere un reciproco aiuto soprattutto durante i lunghi inverni, infatti quasi tutte le abitazioni per agevolare i contatti comunicavano le une con le altre con porte interne.

Su alcune travi in larice, (legno che ha saputo resistere alle intemperie di secoli), sono scolpite date risalenti al 1600.

Nell’immediato dopoguerra ha inizio però lo spopolamento verso la pianura in cerca di lavori più remunerativi: diversi boscaioli addirittura emigrano in Francia da dove non faranno più ritorno avendo trovato lavoro e benessere.

Pian piano sono venuti a mancare i contadini che hanno lasciato in stato di abbandono la maggior parte dei prati e boschi, tutto questo ha permesso il rinselvaticamento di ogni spazio che i nostri antenati a fatica avevano dissodato.

Ai nostri giorni si possono contare sulle dita di una mano gli allevatori di capre e pecore che per fortuna sfalciano almeno i prati adiacenti il paese mantenendoli verdeggianti come un tempo.

Negli anni 60 con la costruzione degli impianti sciistici di Pescegallo, a Fenile comincia il recupero di case, baite, stalle e si costruiscono anche nuove abitazioni.

Fenile si ripopola! Tante persone dimostrano subito grande interesse per l’abbellimento generale della frazione.

Più tardi nel 1992 nasce un’iniziativa “per Fenile”, la finalità è solo ricreativa, si organizza tanto per cominciare la prima “Buseccata” (cena a base di trippa) per conoscersi e socializzare, l’idea ha successo e da qui si fonda l’associazione “Pro Fenile”.

Si fanno le prime iniziative per il divertimento dei bambini e dei giovani e anche degli anziani. Sorge il campo giochi che viene realizzato su dei terreni adiacenti l’Osteria Stella Alpina, sempre in questa zona l’anno successivo viene costruito il Campo per il gioco delle bocce interamente coperto ed illuminato.

Per onorare i nostri antenati, in collaborazione con il comune di Gerola viene sistemata e abbellita la piazzetta antistante la chiesa dei S.S. Pietro e Paolo con una splendida fontana in verrucano rosso detto localmente “giaröl” opera dello scultore Remo Ruffoni nativo di Gerola, autore anche del bello e solido portale sempre del medesimo materiale commissionato dalla comunità di Fenile.

La piazza verrà in seguito delimitata da un muretto in sasso e da una palizzata.

Successivamente sarà la volta dell’antico lavatoio e dello spazio antistante dove ai tempi si riunivano gli anziani per discutere i problemi comuni.

Viene rifatto il tetto, sistemata la fontana e rifatta la pavimentazione antistante riportando il tutto all’antico splendore.

Più in là sulla vecchia mulattiera che conduce a Pescegallo verrà poi sistemato un “canevèl”, (piccola struttura, di spesse piode, con l’indispensabile sorgente per la conservazione del latte) di proprietà comunale, reso funzionante e messo a disposizione dell’Ecomuseo della Val Gerola.

Si arriva poi all’allestimento in riva al Bitto nella zona denominata “Strasciavaca” di un’area “picnic” collegata alla mulattiera con un simpatico ponticello che attraversa il “Bital” (piccolo Bitto).

Nell’area sorgono fuochi coperti per la cottura alla griglia e per la polenta, nei pressi dei quali si può trovare anche una piccola fontana e dei tavoli di legno dove sostare.

Nel 2010 si da inizio ad una grande opera, realizzata in tre anni, il ripristino e rifacimento di tutte le stradine “strence” interne di Fenile.

La realizzazione è stata possibile con la sinergia tra la Pro Fenile che ha fortemente voluto l’opera e il Comune di Gerola seguendo un programma che tenesse conto delle stagioni, della disponibilità dei volontari e dei finanziamenti.

Con gli scavi sono stati posizionati nuovi tubi per la fognatura e per la raccolta delle acque bianche, sono state sostituite anche le tubazioni dell’acquedotto ormai logore e interrato i cavi dell’illuminazione pubblica interna alla frazione seguendo un progetto ben preciso e a norma con le leggi vigenti.

Il tutto completato con la posa della pavimentazione con selci di cava e di torrente.

È stata anche sostituita la vecchia fontana in cima al paese con una in granito più piccola ma molto graziosa.

A conclusione dei lavori nell’agosto 2012 al lavatoio è stata scoperta una targa a ricordo di quanti hanno collaborato alla realizzazione di questo progetto.

In un futuro prossimo si vuol provvedere alla revisione dello statuto del “Bosco Pegherone”, da secoli proprietà degli abitanti di Fenile, utilizzato come riserva di legname e anche a protezione della frazione dal pericolo valanghe.

Alcune volontarie potendo usufruire di un adeguato ambiente in centro al paese, hanno organizzato una mostra permanente dal titolo “I ROP DE STI AGN” (oggetti degli anni passati).

In questa piccola esposizione di materiale etnografico fanno bella mostra di se attrezzi di vario genere come vecchi utensili per i lavori nei prati, nei boschi e per la lavorazione del latte, suppellettili e fotografie a testimonianza della cultura e delle tradizioni del posto.

I volontari della Pro Fenile sono sempre molto attivi nell’alimentare la vita della frazione, per farsi conoscere dai turisti oltre alla ormai consolidata “sagra” della Trippa si organizzano gare di bocce, la camminata non competitiva senza limiti di età e a chiusura della stagione estiva all’inizio della terza decade di agosto nell’area “pic-nic” viene organizzato un pranzo a base di prodotti locali, la festa si chiude la sera con un grande e suggestivo falò beneaugurante.

A completamento degli eventi nella stagione invernale vi è l’ormai classica Ciaspolata in luna piena.

Colonna di sostegno per un maglio

Questo monolito si trovava, con il suo gemello, nel greto del torrente Bitto in seguito alle distruzioni provocate dall’alluvione del 1911.

È stato recuperato durante i lavori di ripristino degli argini del torrente, dopo l’alluvione del 1987, attualmente si trova nella piazzetta della chiesa, mentre l’altro è andato disperso nell’esecuzione dei lavori stessi.

È di “verrucano rosso”, roccia metamorfica di origine sedimentaria, di circa 300 milioni di anni fa, di cui esistono importanti giacimenti anche in Toscana.

Costituiva una delle due colonne portanti del maglio, azionato dall’acqua del torrente.

Apparteneva quindi ad una fucina per la lavorazione del ferro, ricordata in alcuni documenti, tra i quali la vendita fatta da Giovanni Spandrio a Santo Petrelli di Morbegno nel 1711.

Colonne simili si possono vedere in alcuni siti archeologici, come nel parco Adamello Brenta e ciò dimostra come anche la valle del Bitto abbia fatto parte del grande distretto minerario e siderurgico bresciano-bergamasco, nel quale venivano usate le medesime tecniche.

Il valore del reperto consiste nella lavorazione, fatta dai nostri antenati con maestria, tenacia e tanta fatica, per modellare solamente con punta e martello una pietra di tale durezza.

Proprio questa caratteristica, tuttavia, consentiva di sopportare nel tempo l’usura dovuta alle forti vibrazioni del maglio.

Cenni storici

Fenile è una frazione del comune di Gerola Alta situata a 1240 m, antico borgo abitato tempi addietro tutto l’anno da parecchie famiglie, la maggior parte composte da contadini autosufficienti dediti all’allevamento di mucche, capre, pecore e maiali.

Dai pascoli e dagli alpeggi veniva ricavato il sostentamento per gli animali i quali a loro volta fornivano latte, formaggio (fra i quali il famoso Bitto che si produce tuttora negli alpeggi, ottenuto con il latte di vacca appena munto con un aggiunta di quello caprino (circa 10-15%) ed è l’unico formaggio al mondo che può raggiungere i 10 anni di invecchiamento, riconosciuto dall’Unione Europea con il marchio DOP), inoltre burro, carne (salumi) e la lana utilizzata adeguatamente filata per la confezione degli indumenti.

A questo scopo le donne sin da bambine imparavano presto a filare e lavorare a maglia per poter contribuire all’approntamento dei capi di vestiario per l’intera famiglia, tutto si faceva a mano.

Nei campi venivano coltivate patate e rape bianche (“ravei”) che si conservavano per l’inverno e dagli invece le verdure e le erbe che completavano l’alimentazione.

Dalla coltivazione e lavorazione della canapa si ricavavano lenzuola e asciugamani.

I boschi circostanti fornivano legname utilizzato in parte per alimentare le numerose segherie che sorgevano lungo il corso del Bitto e in parte oltre a legna da ardere anche per alimentare le Carbonaie per la produzione di carbone, ne sono testimonianza i numerosi “aiàl” che erano delle piazzole naturali o predisposte dove posizionando dei tronchi appositamente scelti si costruiva una cupola (puiàt) con dei camini di sfiato, alla base erano addossate alcune pietre a formare uno zoccolo e l’intera struttura veniva rivestita di terra, strame e foglie, a questo punto la Carbonaia era pronta per essere attivata.